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Interviste ai
Presidenti

L’INTERVISTA Donato Pascarella

Amministratore unico ARCA Jonica

Intervista del 30/06/2023

Fra i problemi più seri che coinvolgono la sua Agenzia, come nella maggior parte del paese, c’è la morosità aggravata dalla situazione politica internazionale e dalla crisi economica. Quali sono i dati del suo ente?

«Il fenomeno della morosità è una problematica che incide in maniera rilevante sulle entrate dell’ente. Invero, a fronte e malgrado la applicazione di canoni sociali, si rileva come la percentuale dei morosi, ossia di tutti quei nuclei famigliari che hanno maturato un ritardo nel pagamento dei canoni di locazione in misura pari a tre volte il canone medio (ossia una morosità superiore ad € 150,00) sia pari al 78,05%. Per quel che riguarda il Comune di Taranto la percentuale dei morosi è del 78,8%. La percentuale più bassa si registra nel Comune di Mottola (60,97%)».

Come pensa di affrontare questo fenomeno che grava sul suo ente in misura così rilevante?

«Il fenomeno della morosità ha una complessità tale da richiedere una serie di azioni di varia natura tra loro combinate. In questi primi mesi del mio mandato a Taranto ho costituito un ufficio specifico denominato appunto “Recupero Morosità” con il compito da un lato di dare avvio ad una nuova fase di monitoraggio dell’assolvimento degli impegni assunti in sede di riconoscimento e rateizzazione del debito dagli assegnatari morosi, e dall’altro di implementare l’attività di diffida nonché quella connessa alle fasi di riconoscimento e rateizzazione del debito, con predisposizione, in caso di inerzia dell’asseg- natario diffidato, della redazione degli atti amministrativi conseguenziali previsti dalla nostra normativa regionale. Contestualmente ho anche sottoscritto una convenzione con l’Agenzia delle Entrate per il recupero coattivo dei crediti a mezzo ruolo di pagamento.

Ma il problema della morosità non può essere solo affrontato in una chiave c.d. “repressiva” bensì ccorre porre in essere anche azioni finalizzate ad una metodologia c.d. “preventiva”. In questa prospettiva vi è la necessità di elaborare strategie sperimentali tali da incidere sulla morosità in essere e sulla prevenzione della stessa e ciò anche adottando modelli di welfare abitativo e di gestione sociale calibrati in base alle capacità reddituali ed alle condizioni sociali dell’utenza che siano in grado di innescare modelli partecipativi caratterizzati dalla solidarietà pubblica e dalla valorizzazione delle risorse economiche della persona. È con queste finalità che abbiamo adottato un “Regolamento per la dilazione di pagamento concernente la morosità locativa relativa ad immobili ad uso abitativo” dove abbiamo previsto che gli assegnatari in ritardo nei pagamenti possano richiedere una rata mensile non superiore al canone di locazione. Con questa misura a carattere solidale sinteticamente riepilogata dallo slogan “pagare poco, pagare tutti e pagare sempre”, ci aspettiamo un aumento delle entrate correnti e, quindi, una maggiore disponibilità di risorse da destinare alle manutenzioni».

Altro tema comune è quello del pagamento dell’IMU. Quali soluzioni comuni propone per arrivare ad una soluzione di questo problema enorme che pesa gravemente sui vostri bilanci?

«Bisogna assolutamente superare la stagione dei contenziosi tributari. Pur avendo ottenuto numerose sentenze a noi favorevoli in ordine alla equiparazione degli alloggi di erp agli alloggi sociali ho ritenuto necessario sin dal mio insediamento avviare un dialogo con i Sindaci dei Comuni per stimolare riflessioni sulla necessità di avviare percorsi per non sottrarre risorse alle manutenzioni degli alloggi a causa dei pagamenti per l’IMU. Il comma 754 dell’art. 1 della L. n. 160/2019 prevede la possibilità da parte dei Comuni di avvalersi della facoltà di azzeramento della aliquota IMU per gli alloggi di erp e ciò a prescindere dal riconos- cimento della loro natura di alloggi sociali ed un comune della provincia jonica (per la precisione il comune di San Giorgio Jonico) ha già deliberato in tal senso.

È per questo che ho scritto recentemente una lettera aperta a tutti i Sindaci affinchè si avvalgano di tale facoltà. Le soluzioni in materia di IMU non possono che passare da un approccio di sistema attraverso un percorso condiviso tra i nostri enti ed i comuni».

Vedi lettera ai sindaci dei Comuni della Provincia Jonica a pag. 18

Le occupazioni abusive sono in preoccupante aumento in tutto il territorio nazionale. Può darci qualche dato?

«Il fenomeno delle occupazioni abusive o senza titolo rappresenta una grave criticità nella gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica da parte di A.R.C.A. Jonica. Il fenomeno va distinto in due macro fattispecie rappresentate da un lato dalla c.d. occupazione sopravvenuta e dall’altro dalla c.d. occupazione originaria. Nel primo caso, che è il meno grave, l’occupazione si verifica quando, a seguito del decesso dell’assegnatario, i famigliari conviventi superstiti, pur avendone titolo, non avviano il procedimento amministrativo per il subentro nell’assegnazione e per la conseguente voltura del contratto. Tali ipotesi sono considerate e classificate come occupazioni regolarizzabili in quanto potrebbero venir meno con la formale presentazione dell’istanza di subentro da parte dei famigliari conviventi con l’assegnatario al momento del decesso, ma formalmente sono anche esse occupazioni senza titolo. Ben più grave è il caso delle occupazioni originarie che nella gran parte delle fattispecie scaturiscono da un vero e proprio mercato parallelo degli alloggi che sottrae l’accesso alla casa ai legittimi assegnatari. Infatti un rilevante numero di occupazioni abusive avvengono a seguito di accordo tra l’occupante e l’assegnatario legittimo, che dietro compenso, cede il suo alloggio, oppure in caso di decesso dell’assegnatario con il consenso degli eredi. Si tratta di un fenomeno esteso atteso che su 6.980 nuclei famigliari che abitano in alloggi di edilizia residenziale pubblica 1.022 nuclei risultano essere occupanti senza titolo sopravvenuti e regolarizzabili, mentre 1.468 sono stati accertati come occupanti abusivi originari».

Complessivamente considerate le occupazioni senza titolo nel territorio di competenza di A.R.C.A. Jonica ammontano al 36% del totale».

Quali misure intende porre in essere per contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive?

«Il contrasto alle occupazioni abusive costituisce un mio obiettivo strategico e prioritario da raggiungere nel triennio 2023-2025, in quanto funzionale al ripristino della legalità violata ed all’incremento della disponibilità delle risorse finanziarie da destinare al raggiungimento dei fini istituzionali dell’Arca Jonica. In questa prospettiva ho costituito uno specifico ufficio attribuendogli tutta la attività precontenziosa relativa al rilascio degli alloggi occupati sine titulo con la redazione degli atti amministrativi previsti dalla vigente normativa regionale, alla predisposizione delle denunce/querele ex artt. 633 e 639 bis c.p., alla predisposizione di tutti gli atti comunque propedeutici alla attivazione della cabina di regia per la programmazione degli sgomberi coordinata dalla Prefettura di Taranto ai sensi dell’art. 11, comma 3.1 del D.L. n. 14 del 20/02/2017 (conv. con modificazioni dalla L. n. 48 del 18/04/2017)».

Quale è lo stato di attuazione degli interventi collegati con il PNRR e degli adempimenti relativi al nuovo codice degli appalti?

«Grazie all’incessante lavoro dei dipendenti di Arca Jonica abbiamo appaltato e consegnato i lavori rispettando tutte le tempistiche previste. In particolare tutti i progetti finanziati con il Fondo Complementare al PNRR con il programma “SICURO VERDE SOCIALE” , per un totale di 12.500.000, 00 euro finalizzati all’efficientamento energetico ed al miglioramento sismico, sono in fase di cantierizzazione. Ci tengo anche a sottolineare che in relazione al nuovo codice degli appalti ARCA Jonica ha completato entro il 1° luglio la procedura di accreditamento presso l’ANAC quale stazione appaltante qualificata e pertanto potrà gestire gli appalti di lavori sopra i 500.000,00 euro e quelli di servizi sopra i 140.000,00 euro. Rientriamo quindi tra le 1.660 stazioni appaltanti qualificate a livello nazionale su 26.000 e tra le 91 su 2.436 a livello regionale»..